SEI UNA MAMMA DA MEDAGLIA O PER LA MEDAGLIA?

   05/09/2018
SEI UNA MAMMA DA MEDAGLIA O PER LA MEDAGLIA?

Ogni mamma vuole sempre il meglio per il proprio figlio; ciò significa anche saperlo guidare e appoggiare nelle scelte sportive, trasmettendogli sani principi.

Lo sport è una palestra di vita e socializzazione, essenziale sia al bambino per ampliare la propria creatività, ma anche all’adolescente per uscire più sicuro e rafforzato. Ogni genere di sport (individuale o di squadra) può gratificare molto ma servono costanza, disciplina e regole.

Passione, sacrificio, condivisione, lavoro di squadra, leadership, responsabilità, rispetto dei ruoli: i valori formativi imparati attraverso lo sport si riflettono soprattutto nella vita sociale e devono essere rafforzati dalle stesse famiglie.

A volte però i genitori si dimenticano del gioco, il lato ludico, e trasformano lo sport in stress e ansia soffocando il piacere del bambino proiettandolo in un “mondo da grandi” dove la competizione regna sovrana.

Spesso infatti il problema è l’influenza negativa della famiglia dove vincere diventa più importante della motivazione stessa.

Serve equilibrio emotivo, supporto, affetto, vicinanza della famiglia e capacità di sdrammatizzare: non tutti i figli possono essere grandi campioni olimpionici, ma tutte possono diventare grandi mamme.

Proiettare sui propri figli frustrazioni e aspettative non gioverà, anzi, i figli devono essere lasciati liberi di sbagliare, di farsi del male e di rialzarsi da soli, di rifiutarsi una volta di fare una gara perché non ne hanno voglia, di seguire l’istinto, di capire e di accettare il più bravo o il più potente.

Le mamme in questo hanno un ruolo importante, quasi trainante: devono essere le prime a dare il buono esempio, a consolare se l’amico è arrivato prima, a placare gli animi, a incoraggiare (senza mai mettere troppa pressione) ed a rincuorare.

“L’importante è partecipare, non vincere” non è un vecchio semplice detto, ma fonte di grande verità. Dunque meglio essere una mamma da medaglia o per la medaglia?

OGNI MAMMA HA IL PROPRIO PICCOLO GRANDE CAMPIONE

Insieme ai padri, le mamme hanno un ruolo decisivo poiché supportano, collaborano e condividono il divertimento e l’armonia di seguire il proprio figlio nello sport.

Non c’è spazio per madri urlanti o litigiose che stanno sugli spalti ad assistere; sì invece a quelle che mostrano il pollice alzato nei momenti di caduta, che alleggeriscono le sconfitte, che esaltano i risultati positivi  e che non discutono con l’allenatore o con l’arbitro, ma accettano e valorizzano le capacità dei propri figli.

Dietro un grande piccolo atleta c’è sempre una grande mamma che investe e nutre le speranze dei propri figli senza obbligarli a vincere ad ogni costo: lo sport dovrebbe essere gioia di vivere, nonostante i sacrifici, le ore di allenamento, la scuola, i compiti.

Le mamme fanno la differenza e i grandi atleti olimpici lo sanno bene: la ricerca di Procter & Gamble con il Coni dal 2012 racconta le storie di chi ha cresciuto un campione. La serie di video “Grazie di cuore, Mamma” in occasione dell’apertura dei giochi olimpici mostra come le mamme diano un formidabile esempio della propria forza e coraggio nella vita di tutti i giorni.

Impegni quotidiani, sacrifici, compiti, delusioni, vittorie e sconfitte celano valori e pratiche che hanno reso grandi gli atleti di oggi che gareggiano nelle Olimpiadi o nei Mondiali: il rispetto e l’educazione sono insegnamenti che ogni madre dovrebbe coltivare insieme al proprio figlio, per renderlo un campione: se non sportivo, almeno un campione del domani.

Mamma da medaglia

Noi di Sagester, essendo prima di tutto mamme oltre che imprenditrici, ci interroghiamo spesso sui nostri modi d’essere e di trasmettere valori ai nostri figli.

E tu, a quale profilo di mamma credi di appartenere? Qualsiasi tipo tu sia, auguri Mamma!

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